La transizione digitale, complice la pandemia, ha spinto l’Europa verso investimenti record in sviluppo e ricerca tecnologica, che però si rilevano ancora troppo limitati per poter competere con Stati Uniti e Cina, come rileva il recentissimo rapporto dell’Information Technology & Innovation Foundation (ITIF). L’Italia, pur essendo la terza fonte di talenti nel campo dell’intelligenza artificiale, resta fanalino di coda per spesa in soluzioni innovative nelle aziende (solo l’1,5% degli investimenti). Tutto questo incide negativamente su occupazione, rilancio dell’economia e competitività del nostro Paese.
Sulla spinta delle recenti raccomandazioni del Parlamento Europeo sugli aspetti etico- giuridici dell’intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate, prende avvio un ciclo di incontri e dibattiti articolato in quattro giornate, organizzato e promosso da IUSINTECH, network di professioniste impegnate sugli aspetti di diritto ed etica dell’innovazione, in collaborazione con Politecnico di Milano, Università di Pavia, Università di Pisa, CNR e Istituto Italiano di Tecnologia.
Al centro dell’iniziativa, un nuovo modo di fare impresa e il confronto tra i vari attori del cambiamento: voci di accademici, ricercatori, avvocati, esperti ICT e imprenditori s’incrociano con l’intento di illustrare le molteplici applicazioni dell’Intelligenza Artificiale e il loro impatto nel mondo produttivo e nelle relazioni sociali.
Titolo della relazione: “La valorizzazione del dato come asset immateriale dell’azienda”
Docente: Maria Roberta Perugini
Avvocata, diritto e nuove tecnologie – Studio legale MRPerugini – Co-founder IUSINTECH